F1 Live Pulse
Ferrari protagonista a Baku: un venerdì ricco di colpi di scena al GP d’Azerbaigian 2025

Ferrari protagonista a Baku: un venerdì ricco di colpi di scena al GP d’Azerbaigian 2025

16 min read

Il campionato di Formula 1 2025 è approdato sulle rive del Mar Caspio per il 17° round, il Gran Premio dell'Azerbaigian, con un'aria di imminente incoronazione. La McLaren, forza dominante della stagione, era a un passo dal conquistare il suo secondo Campionato Costruttori consecutivo, un'impresa che avrebbe potuto compiere proprio questo fine settimana, con ancora sette gare da disputare, se fosse riuscita a superare la Ferrari di nove punti. Altrettanto intensa era la battaglia interna al team per il titolo piloti, con il leader del campionato Oscar Piastri che manteneva un esiguo vantaggio di 31 punti sul compagno di squadra in rimonta, Lando Norris. Tuttavia, il palcoscenico scelto per questa potenziale celebrazione era il Baku City Circuit, una pista nota per la sua miscela caotica di curve claustrofobiche e fiancheggiate da muretti in stile Monaco e di rettilinei feroci e favorevoli alla scia come a Monza. È un circuito che premia il coraggio ma punisce il più piccolo errore di calcolo con una brutalità definitiva.

image

Le sessioni di prove del venerdì hanno mantenuto la promessa di spettacolo, presentando un sorprendente ribaltamento di fortune che ha frantumato i pronostici della vigilia. La giornata era iniziata come previsto, con la McLaren che ha imposto la sua autorità nelle Prove Libere 1, assicurandosi una dominante doppietta che sembrava preannunciare un altro weekend di dominio color papaya. Tuttavia, nella sessione pomeridiana, il loro slancio apparentemente inarrestabile si è infranto, letteralmente e metaforicamente. In una svolta disastrosa, sia Norris che Piastri sono finiti contro le spietate barriere, lasciando il team nel caos. A cogliere l'opportunità al volo è stata una rediviva Scuderia Ferrari. Lewis Hamilton, un pilota che ha vissuto una difficile stagione di debutto in rosso, ha ritrovato la sua forma in modo spettacolare, guidando una dominante doppietta Ferrari nelle Prove Libere 2. La sessione ha completamente stravolto l'ordine competitivo, trasformando quella che poteva essere una parata della McLaren in una battaglia apertissima e preparando il terreno per un weekend emozionante e imprevedibile nella "Terra del Fuoco".

image

Riepilogo FP1: La McLaren detta il passo in una sessione interrotta dalla bandiera rossa

Le prime mosse

Con la luce verde che illuminava l'uscita della pit lane per la prima sessione di prove da 60 minuti, le sfide uniche del Baku City Circuit si sono subito manifestate. Sotto un cielo nuvoloso ma asciutto, la superficie della pista era scivolosa e con poca aderenza, una classica condizione da circuito cittadino "acerbo" che ha colto di sorpresa diversi piloti. Gabriel Bortoleto della Kick Sauber è stato una delle prime vittime, bloccando le ruote e finendo nella via di fuga della Curva 3, a testimonianza delle insidiose zone di frenata. La sessione è stata costellata da una serie di problemi minori ma significativi: George Russell ha segnalato un odore di "bruciato" dal suo abitacolo Mercedes, mentre la Williams di Alex Albon ha perso uno dei suoi specchietti, disseminando la pista di piccoli detriti e impostando un tono di fragilità meccanica e imprevedibilità.

La bandiera rossa e le sue conseguenze impreviste

A soli 15 minuti dall'inizio della sessione, un incidente più significativo ha interrotto le attività. La prima bandiera rossa del weekend è stata esposta per risolvere un problema all'uscita della velocissima Curva 16. I replay hanno rapidamente identificato il colpevole: la Williams di Carlos Sainz era passata sopra il cordolo, smuovendo una striscia di gomma e lasciandola pericolosamente libera sulla traiettoria di gara. Ciò che ne è seguito è stato un lungo ritardo di 25 minuti, durante il quale i commissari hanno lavorato diligentemente per riparare il cordolo danneggiato, un'interruzione frustrante che ha gravemente compromesso i piani di lavoro accuratamente strutturati di ogni team e ha fatto perdere loro tempo prezioso in pista, su un circuito dove trovare il ritmo è fondamentale.

image

Per un pilota, tuttavia, questa interruzione si è rivelata un incredibile colpo di fortuna. All'inizio della sessione, dopo aver completato solo due giri, il leader del campionato Oscar Piastri era stato richiamato urgentemente ai box per un problema alla power unit che minacciava di porre fine prematuramente alla sua sessione. La tempistica della successiva bandiera rossa è stata, per la McLaren, perfetta. I 25 minuti di stop hanno fornito ai meccanici del team una finestra cruciale per diagnosticare e risolvere il problema alla PU. Questo lavoro è stato completato mentre il tempo della sessione scorreva, ma senza che nessun concorrente potesse essere in pista. Di conseguenza, Piastri ha perso una quantità minima di tempo competitivo rispetto ai suoi rivali, anch'essi confinati nei loro garage. È stato in grado di tornare in azione nel momento esatto in cui la pista è tornata agibile, una fortunata svolta degli eventi che gli ha permesso di completare il suo programma e assicurarsi un ottimo risultato, mascherando i primi timori del team sull'affidabilità.

Il dominio ingannevole della McLaren

Quando la sessione è ripresa con poco più di 20 minuti rimanenti, la McLaren ha immediatamente mostrato il suo formidabile passo. Lando Norris, che aveva già conquistato la vetta della classifica prima dell'interruzione, ha continuato da dove aveva lasciato, segnando un giro fulminante di 1:42.704s con le gomme morbide C6. Questo tempo è stato sufficiente per posizionarlo con un comodo vantaggio di 0.310s sul compagno di squadra Piastri, che si è ripreso brillantemente dal suo precedente spavento per completare una dominante doppietta per il team di Woking. La prestazione è stata una potente dichiarazione di intenti, suggerendo che, nonostante l'intoppo iniziale, la McLaren possedesse un chiaro vantaggio di passo sul resto del gruppo.

image

Le difficoltà degli altri

Mentre la McLaren volava, altri contendenti di spicco arrancavano. Lewis Hamilton ha vissuto una sessione disordinata e difficile, finendo infine un deludente 13°. Le sue difficoltà sono state riassunte da un incidente in cui ha toccato il muretto interno all'ingresso della Curva 5, causando una foratura e danni all'ala anteriore che lo hanno costretto a un rientro anticipato ai box. Anche Max Verstappen è apparso frustrato sulla sua Red Bull. Il quattro volte campione del mondo era palesemente insoddisfatto delle prestazioni in frenata della sua vettura, lamentandosi che "si sollevava da terra in frenata". La sua frustrazione è culminata nell'abbandono di un ultimo giro veloce dopo un errore che lo ha mandato nella via di fuga della Curva 15, lasciandolo settimo in classifica e a oltre un secondo dal ritmo dei primi.

Riepilogo FP2: disastro McLaren, la Ferrari prende il comando

Una storia a due facce

Se la sessione del mattino aveva dipinto un quadro della continua supremazia della McLaren, le Prove Libere 2 del pomeriggio hanno fatto a brandelli quella tela. Svoltesi in condizioni più rappresentative di quelle attese per le qualifiche e la gara, la seconda ora di prove ha visto un drammatico rimescolamento dell'ordine competitivo, definito da una sessione calamitosa per i leader del campionato e una straordinaria dimostrazione di forza da parte della Ferrari.

image

Il crollo della McLaren

La sessione della McLaren si è disfatta in modo spettacolare. Lando Norris, il più veloce delle FP1, ha visto il suo pomeriggio finire bruscamente dopo soli 30 minuti. Spingendo al limite all'uscita della veloce Curva 4, ha urtato il muro con la ruota posteriore sinistra, infliggendo danni significativi alla sospensione della sua auto. Sebbene sia riuscito a riportare la vettura ai box, il danno era troppo grave per essere riparato in tempo e la sua sessione è terminata. Norris ha poi descritto l'incidente come un "errore piccolo ma costoso", un'ammissione schietta di un errore che non solo ha compromesso le sue simulazioni di qualifica ma, cosa fondamentale, gli ha fatto perdere l'intera e vitale simulazione di passo gara, lasciandolo con un significativo deficit di dati per la domenica.

Pochi minuti dopo l'incidente di Norris, il disastro ha quasi colpito di nuovo il team papaya. Il leader del campionato Oscar Piastri ha avuto il suo incontro ravvicinato con le barriere, sfiorando la protezione Tecpro all'uscita dell'insidiosa Curva 15, con il suo banking negativo. Sebbene l'impatto sia stato meno grave e sia sfuggito a danni significativi, lo ha costretto ad abbandonare la sua simulazione di qualifica con gomma morbida, relegandolo a un deludente 12° posto nella classifica finale. A complicare la sua difficile sessione, Piastri è stato convocato dai commissari per una presunta infrazione in regime di bandiera gialla, anche se alla fine gli è stata comminata solo una reprimenda dopo che è stato stabilito che la bandiera era stata ritirata una frazione di secondo dopo essere diventata visibile per lui.

image

La rinascita della Ferrari

Mentre la McLaren vacillava, la Ferrari emergeva. Lewis Hamilton, che era apparso fuori forma al mattino, ha offerto una prestazione magistrale per conquistare la vetta della classifica con un giro di 1:41.293s. È stata una dimostrazione di precisione e fiducia che ha suggerito un potenziale punto di svolta nella sua stagione. La sua performance è stata potentemente sottolineata dal compagno di squadra, Charles Leclerc, che ha concluso a soli 0.074s di distanza al secondo posto. Il risultato ha rafforzato la reputazione di Leclerc come specialista di Baku, un pilota che ha ottenuto ben quattro pole position consecutive su questo circuito e che ancora una volta è apparso in perfetta sintonia con l'impegnativo tracciato.

I migliori degli altri

Dietro le Ferrari in lotta, la Mercedes è emersa come una minaccia significativa. Il team ha goduto di una sessione silenziosamente costante e produttiva, con George Russell che si è assicurato il terzo posto e il debuttante Kimi Antonelli un impressionante quarto, affermando con forza le Frecce d'Argento come contendenti per le prime file della griglia. Al contrario, le difficoltà della Red Bull sono continuate. Max Verstappen non è riuscito ad andare oltre il sesto posto, esprimendo ancora insoddisfazione per le prestazioni in frenata della sua RB21. La sorpresa della sessione, tuttavia, è arrivata dal team Haas. Il giovane pilota britannico Oliver Bearman ha offerto una prestazione eccezionale finendo quinto, con il compagno di squadra Esteban Ocon anch'esso in top 10 all'ottavo posto, un risultato estremamente incoraggiante per la scuderia americana.

image

Approfondimento del venerdì: punti chiave dalle strade di Baku

Il grande enigma delle gomme: la più morbida è davvero la più veloce?

Oltre ai tempi da prima pagina, le prove del venerdì hanno rivelato un affascinante puzzle strategico che potrebbe definire l'esito delle qualifiche. La decisione di Pirelli di portare la sua gamma di mescole più morbide — la C4 (Hard), C5 (Medium) e C6 (Soft) — è stata una mossa aggressiva progettata per scoraggiare una semplice gara a una sosta e introdurre maggiore variabilità strategica. Tuttavia, questa scelta ha creato un dilemma inaspettato e molto insolito per i team.

La gomma morbida C6, tipicamente la scelta prediletta per un tentativo di qualifica su giro secco, si è rivelata capricciosa. Diversi team e piloti hanno faticato a mantenere la mescola all'interno della sua stretta finestra di temperatura ottimale per un intero giro del lungo circuito di Baku. Questo ha portato all'intrigante possibilità che la più resistente mescola media C5 possa effettivamente essere la gomma più veloce su un giro, o almeno avere una finestra di prestazione più accessibile. Questa teoria ha trovato conferma all'inizio delle FP2, quando Hamilton ha stabilito un tempo provvisorio più veloce con la gomma media. Questa situazione crea una partita a poker ad alta tensione per le qualifiche. I team hanno un'allocazione molto limitata di gomme medie C5, trasformando quella che normalmente è una semplice scelta di performance in un complesso problema di gestione delle risorse. I team ora devono scommettere: usano un prezioso set di medie nelle FP3 per verificare il loro passo? Rischiano di usare le più insidiose C6 morbide nei primi segmenti delle qualifiche per conservare un set fresco di medie per la battaglia finale per la pole position? Questo singolo fattore ha fondamentalmente alterato il panorama strategico e potrebbe essere l'elemento decisivo nella battaglia delle qualifiche di sabato.

image

Analisi del passo gara: il vantaggio iniziale della Ferrari, il buco nero di dati della McLaren

Le simulazioni di long run condotte nella seconda metà delle FP2 hanno offerto il primo assaggio del potenziale passo gara, e il quadro era nettamente diverso dai tempi sul giro singolo. Le simulazioni di gara della Ferrari sono apparse formidabili, con entrambi i piloti che hanno mostrato un passo forte e costante, affermando la Scuderia come la favorita iniziale per il Gran Premio di domenica. Anche la Mercedes ha dimostrato una promettente velocità sui long run, posizionandosi come il più probabile sfidante della Ferrari.

L'elemento più critico, tuttavia, è stata l'allarmante mancanza di dati per la McLaren. L'incidente di Lando Norris ha significato che non ha completato alcun giro di long run, lasciandolo completamente all'oscuro su come la macchina e le gomme si comporteranno durante uno stint di gara. Sebbene Oscar Piastri sia stato in grado di completare alcune simulazioni di gara, anche il suo programma è stato compromesso dal suo precedente incidente. Questo significativo deficit di dati rappresenta un enorme handicap per il team leader del campionato, costringendolo a fare affidamento su modelli teorici e sui dati limitati del compagno di squadra in vista di una gara su uno dei circuiti più imprevedibili del calendario.

image

I muretti spietati di Baku

Il venerdì è servito come un brutale promemoria che il Baku City Circuit punisce ogni errore. Oltre agli incidenti di alto profilo dei piloti McLaren, le sessioni sono state disseminate di rischi e contatti minori. Max Verstappen, Lewis Hamilton e Liam Lawson sono stati tra i tanti piloti che hanno fatto uso delle vie di fuga dopo aver bloccato le ruote in frenata. Anche Alex Albon e Carlos Sainz hanno avuto i loro contatti con i muretti che, sebbene non abbiano posto fine alla loro sessione, hanno sottolineato il sottile margine tra un giro veloce e un costoso conto per le riparazioni. Questa minaccia costante rafforza il tema che la fiducia del pilota e un giro pulito e senza errori saranno i beni più preziosi nell'ambiente ad alta pressione delle qualifiche.

Dal Paddock: le reazioni di piloti e team principal

L'ottimismo fiducioso della Ferrari

L'umore nel box Ferrari era palpabilmente positivo dopo un venerdì stellare. Lewis Hamilton, galvanizzato dal suo primo posto, l'ha descritta come una "giornata costruttiva" e "probabilmente la mia migliore FP2 dell'anno finora". Ha rivelato che le modifiche all'assetto, in particolare ai freni, lo hanno aiutato a costruire fiducia giro dopo giro. Charles Leclerc, sempre specialista di Baku, ha fatto eco a questo sentimento, affermando: "Penso che ci sia più potenziale questo weekend", una dichiarazione fiduciosa da parte dell'uomo che ha dominato le qualifiche qui negli ultimi quattro anni.

image

Il realismo frustrato della McLaren

In netto contrasto, i debriefing della McLaren erano pieni di frustrazione e di un senso di opportunità mancata. Lando Norris è stato schietto nella sua valutazione del suo incidente nelle FP2, definendolo un "errore piccolo ma costoso" ma aggiungendo: "Preferisco spingere e trovare i limiti, piuttosto che non avvicinarmici per niente". Oscar Piastri ha riassunto la sua giornata come "altalenante", riconoscendo che "il passo c'è ma non è stato facile estrarlo". Il Team Principal Andrea Stella ha fornito una panoramica sincera di un "venerdì turbolento", ammettendo che a causa dei vari incidenti, il team "non ha avuto la possibilità di dimostrare il nostro vero passo questo pomeriggio".

La valutazione cauta della Red Bull

Per la Red Bull, è stata una giornata di diligente raccolta dati piuttosto che di prestazioni da prima pagina. Max Verstappen ha offerto un'analisi misurata, affermando che la giornata "non è stata male" ma che il team sta "ancora lavorando per trovare qualcosa in più sul giro secco". Ha però notato che i "long run sembravano a posto", suggerendo che il loro passo gara potrebbe essere più forte di quanto indichi la loro performance sul giro singolo.

image

I progressi silenziosi della Mercedes

Anche se il Team Principal Toto Wolff non ha commentato dopo la sessione, le sue osservazioni pre-weekend si sono rivelate profetiche. Aveva sottolineato che "piccoli margini faranno una grande differenza" e che il team doveva "fare meglio" di quanto fatto nel precedente round a Monza. Il solido e costante 3-4 del suo team nelle FP2 suggerisce che abbiano ascoltato il suo appello e siano ben posizionati per capitalizzare qualsiasi ulteriore errore dei loro rivali.

Il palcoscenico è pronto: si profilano qualifiche ad alta tensione

Una tumultuosa giornata di apertura a Baku ha completamente ridisegnato la narrativa del Gran Premio dell'Azerbaigian. Quello che era iniziato come un weekend pronto per l'incoronazione della McLaren è stato violentemente messo in discussione dai loro stessi errori non forzati e da una formidabile dimostrazione dei loro rivali. Mentre i team analizzano una montagna di dati contrastanti durante la notte, una serie di domande allettanti aleggia nell'aria, preparando il terreno per una delle sessioni di qualifica più attese e cruciali della stagione 2025.

Domande chiave per il sabato

  • La striscia di pole di Leclerc: Riuscirà Charles Leclerc, l'indiscusso re del giro secco di Baku, a sfidare la pressione e assicurarsi una storica quinta pole position consecutiva su questo circuito?
  • La rinascita di Hamilton: Il ritmo fulminante di Lewis Hamilton nelle FP2 è stato un vero e proprio exploit, segnalando un ritorno in forma che lo rende un vero contendente per la sua prima pole position in rosso Ferrari?
  • La ripresa della McLaren: Riusciranno gli ingegneri e i piloti di livello mondiale della McLaren a superare la loro critica mancanza di dati sui long run e il colpo psicologico degli errori delle FP2 per tornare a lottare al vertice? O il caos del venerdì comprometterà il loro intero weekend?
  • L'incognita delle gomme: Come si svilupperà l'affascinante dilemma tra le gomme C5 e C6 nel vivo delle qualifiche? Quali team scommetteranno sulla gomma media, potenzialmente più veloce ma più scarsa, e questa scommessa pagherà nella lotta per la pole?

Lo spettacolo del venerdì è stato l'antipasto perfetto. La forza dominante della stagione ha mostrato una rara crepa nella sua armatura, mentre una Ferrari rediviva e una Mercedes silenziosamente fiduciosa sono pronte a colpire. Sulle strade di Baku, dove il caos è sempre a un bloccaggio di ruote di distanza, la sessione di qualifiche di sabato promette di essere una resa dei conti imperdibile e ad altissima tensione.