
Problemi al motore Ferrari 2026: voci su un deficit di potenza scuotono Maranello e minacciano il debutto di Cadillac
La Power Unit Ferrari per il 2026 sta affrontando serie preoccupazioni riguardanti la potenza erogata: secondo indiscrezioni provenienti da Maranello, l'unità sarebbe in ritardo rispetto a rivali come Renault e Mercedes. Questo scenario minaccia non solo le aspirazioni mondiali della Scuderia Ferrari, ma anche il debutto del team Cadillac F1, che dipenderà proprio dai motori del Cavallino. Mentre voci insistenti rimbalzano da fonti come GPFans e AutoRacing1, il mondo della F1 si prepara a potenziali scossoni nella nuova era regolamentare.
Analisi tecnica: le difficoltà della Power Unit
I regolamenti sulle Power Unit del 2026 segnano un cambiamento sismico in Formula 1, ponendo l'accento sulla sostenibilità con una ripartizione 50/50 tra la potenza del motore a combustione interna (ICE) e la spinta elettrica dell'MGU-K, eliminando contestualmente l'MGU-H. L'unità Ferrari, nome in codice "Progetto 670", produrrebbe una potenza di picco deludente, descritta come "ben lontana dalle aspettative" se confrontata con i riferimenti di Renault e Mercedes. I rumors parlano di problemi di integrazione tra il V6 turbo da 1,6 litri e il sistema di recupero dell'energia completamente rivisto, con un output che potrebbe essere inferiore del 5-10% rispetto agli oltre 1.000 cavalli previsti.
Questi deficit derivano dalle sfide legate all'efficienza termica e alla gestione della batteria secondo le nuove regole, dove la potenza elettrica deve sostenere la spinta più a lungo senza poter contare sul recupero di energia dai gas di scarico (ex MGU-H). Gli ingegneri Ferrari, basandosi sui dati al banco prova di Maranello, avrebbero riscontrato problemi di surriscaldamento in scenari ad alto carico; difficoltà che ricordano i primi adattamenti ibridi del 2025, ma amplificate dalla rivoluzione regolamentare. Un'analisi neutrale suggerisce che la situazione non sia ancora catastrofica — la Ferrari è in testa per ore di sviluppo accumulate al banco — ma colmare il divario richiederà un'iterazione rapida prima del congelamento dei motori previsto per febbraio 2026.

Echi dal passato: i fantasmi dei motori Ferrari
L'attuale situazione della Ferrari evoca parallelismi inquietanti con le débâcle motoristiche che hanno segnato la storia recente della Scuderia. Nel 2014, all'introduzione dell'era ibrida V6, l'unità 059/3 della Ferrari si rivelò nettamente inferiore al propulsore dominante della Mercedes, costando podi tra problemi di affidabilità e polemiche sul flusso di carburante. I guai del 2019 furono ancora più cupi: lo scandalo della presunta irregolarità del motore portò a un accordo segreto con la FIA e a un drastico calo di prestazioni, facendo precipitare la Ferrari da contendente per la pole a comparsa di centro gruppo, con la vittoria di Charles Leclerc a Monza come unica, rara luce.
Facendo un salto al biennio 2022-2023, lo sviluppo limitato dai gettoni (token) ha soffocato la risposta della Ferrari al dominio Red Bull-Honda, esponendo difetti di integrazione tra telaio e Power Unit. Gli allarmi odierni per il 2026 rispecchiano queste dinamiche: progetti troppo ambiziosi che si scontrano con la realtà normativa. Si dice che persino gli ingegneri Renault abbiano confidato che i numeri al banco della Ferrari siano significativamente inferiori ai loro. Tuttavia, la storia offre speranza: la Ferrari ha reagito con ferocia nel 2024, ottenendo vittorie e trovando nuova linfa con l'arrivo di Lewis Hamilton. Il pattern è chiaro: Maranello dà il meglio sotto pressione, ma i ritardi rischiano di ripetere la stagione persa del 2019.

L'Impatto sulle speranze di Hamilton e Leclerc
Per Lewis Hamilton e Charles Leclerc, la "coppia dei sogni" del 2026, i problemi al motore gettano un'ombra lunga sulle ambizioni iridate. Hamilton, attratto dalla promessa dell'ottavo titolo e dalla sinergia con Fred Vasseur, si trova ora di fronte alla prospettiva di una Power Unit che potrebbe spuntare le sue armi in qualifica, dove la potenza pura è decisiva. Leclerc, già vocale riguardo alle incostanze del 2025, sarebbe sempre più "insofferente" secondo i report: la sua precisione di guida richiede un'erogazione di potenza impeccabile per i sorpassi e la gestione gomme.
In uno scenario di duello interno, l'armonia potrebbe incrinarsi se una vettura riuscisse a estrarre più performance da unità limitate. Le previsioni dipendono dai test invernali: se la Ferrari dovesse accusare un ritardo di 0,5 secondi al giro rispetto a Mercedes (prevista come leader motoristica), l'esperienza di Hamilton potrebbe salvare qualche risultato strategico, ma la velocità pura di Leclerc soffrirebbe terribilmente nei rettilinei. Mentre i fan occasionali guardano alle star, gli appassionati più tecnici notano che la rinascita Ferrari del 2025 (con vittorie multiple) li posiziona bene per compensare tramite "magie aerodinamiche", ma la parità di motore resta non negoziabile per una vera lotta al titolo.
Il debutto a rischio di Cadillac col motore Ferrari
L'ingresso in griglia di Cadillac nel 2026, approvato da FIA e F1 dopo il cambio di rotta della candidatura Andretti, dipende interamente dai motori clienti Ferrari: un'arma a doppio taglio in mezzo a queste voci. Il team americano, sostenuto dalla forza di GM ma inesperto sul fronte telaistico, puntava a una rispettabilità di centro classifica, utilizzando anche vecchie Ferrari come "muletti" per i test. Tuttavia, una Power Unit sottopotenziata rischia di condannarli al ruolo di fanalino di coda, simile alle prime difficoltà della Haas nonostante il legame con Maranello.

Il Team Principal Graeme Lowdon cerca di placare i timori, sottolineando che stanno "testando una squadra, non un'auto", ma gli addetti ai lavori segnalano che le discrepanze al banco prova stanno complicando la mappatura aerodinamica di Cadillac attorno all'unità derivata dalla SF-26. Per l'undicesimo team del 2026, questo amplifica la pressione: la Ferrari fornisce motori a Haas e ora a Cadillac, estendendo le risorse di Maranello sotto il regime di budget cap. Un punto di vista neutrale? Il richiamo del mercato USA per Cadillac (con il patriottismo dell'era Trump che spinge la F1 negli Stati Uniti) fa guadagnare tempo, ma i divari di potenza potrebbero rispecchiare i problemi della Sauber degli anni 2010 dipendente dalla Ferrari: lealtà senza vittorie.
Opinioni degli esperti e confronto con i rivali
Gli esperti divergono sulla gravità della situazione. L'insider The Judge13 etichetta la PU Ferrari come "nei guai", citando voci Mercedes su una potenza superiore grazie ai pacchi batteria iper-efficienti di Alpine. Al contrario, analisti su YouTube come quelli di WTF1 liquidano tutto come "sciocchezze", indicando il dominio Ferrari al banco nel 2025 e l'aumento degli investimenti per il 2026. La Mercedes, dopo l'addio di Hamilton, punta alla supremazia motoristica con un ERS avanzato; Renault/Alpine sfrutta la tecnologia industriale del gruppo per la coppia; la fusione Honda-RBPT impressiona nelle simulazioni.
Fonti di Maranello ribattono parlando di "sviluppo intenso", con priorità al 2026 rispetto alla fine del 2025, secondo le dichiarazioni del team principal. I fan più accaniti dibattono su Reddit: alcuni prevedono che la Ferrari abbia "trucchi segreti" per chiudere il gap; altri ironizzano su un possibile rimpianto di Hamilton per aver lasciato Mercedes.
Previsioni per la stagione 2026 tra mille incertezze
Guardando avanti, la Ferrari potrebbe risolvere i problemi a metà 2026 tramite aggiornamenti, portando a casa 3-4 vittorie se l'aerodinamica riuscirà a compensare il motore (che vale il 50% del tempo sul giro). Hamilton potrebbe superare Leclerc 280 a 260 punti in un duello Mercedes-Red Bull, con Cadillac che lotta per entrare in Q2. Nel caso peggiore: i problemi alla PU relegano la Ferrari al terzo posto costruttori e lasciano Cadillac a secco di vittorie come la Haas del 2016.
Lo scenario ottimistico fa leva sull'input di Lewis: recenti report confermano correzioni "a tutto gas" per adattarsi alle sue preferenze. Per gli osservatori casuali, la rivalità Hamilton-Leclerc sarà comunque un blockbuster. Gli esperti concordano: i regolamenti premiano l'adattabilità e il retaggio della Ferrari (16 titoli costruttori) conta più delle difficoltà transitorie. Entro Abu Dhabi 2026, la parità di potenza ristabilirà l'ordine — o accenderà il caos.
